
Nota: una versione inglese del presente articolo è stata presentata il 13 aprile 2019 dall’autrice, Marianna Orsi, alla Conferenza annuale di HALT – Hawaii Association Language Teachers
Insegnando Italiano all’estero sento spesso le stesse domande: “ma davvero si studia italiano?” “E perché?” “A cosa serve studiare italiano?”.
L’italiano, in effetti, non “serve” a molto. A meno che una persona non lavori nell’industria della moda e abbia frequenti rapporti con l’Italia; a meno che non sia un/una cantante d’opera, nessuno “ha bisogno” dell’italiano, nessuno è obbligato a studiarlo. L’unico motivo per cui esistono programmi di italiano nelle università e nelle scuole straniere è perché le persone sono interessate all’italiano e all’Italia.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la maggior parte degli studenti universitari che decidono di iscriversi a un corso di lingua italiana lo fanno perché hanno origini italiane (normalmente sono terza generazione), perché hanno visitato o intendono visitare l’Italia o entrambe le precedenti. I più motivati poi hanno interesse per il cinema, l’arte, la storia, la musica, la cucina. In altre parole, chi decide di studiare italiano lo fa perché è interessato alla cultura italiana.
Il ruolo della cultura nell’apprendimento delle lingue straniere è ormai un fatto assodato, confermato da molti studi. La maggior parte dei manuali di lingua straniera, infatti, oggi opta per un approccio comunicativo (cioè simula situazioni reali nel paese) e per l’insegnamento della lingua attraverso la cultura.
Lo scopo di questo articolo è analizzare alcuni testi di Italiano L2 per discenti anglofoni, tra i più diffusi nelle università americane, per dare un esempio concreto dell’approccio alla cultura italiana e stabilire quale immagine emerga dell’Italia e degli italiani.
- Suzanne Branciforte, Elvira G. Di Fabio, Parliamo italiano, Wiley, 2011;




- Francesca Italiano, Irene Marchegiani, Percorsi, 3rd Edition, Pearson, 2014;




- Donatella Melucci, Elissa Tognozzi, Piazza, 1st Edition, Cengage, 2015;




- Anne Cummings, Chiava Frenquellucci, Gloria Postorino, Immagina, Vista, 2016;
- Julia M. Cozzarelli, Sentieri, 3rd Edition, Vista, 2020




1. Cosa si intende per “cultura italiana”
In questo articolo, per “cultura italiana” si intende qualsiasi manifestazione di italianità. Dalla cultura “alta” – storia, letteratura, teatro, arte, musica, cinema – a quella popolare – musica e arti popolari, tradizioni, usi e costumi locali, proverbi, modi di dire, espressioni idiomatiche. Nel concetto di cultura sono comprese anche le peculiarità della vita quotidiana italiana, come il fatto che non si beva il cappuccino dopo pranzo, che non esista il “coffee to go”, che i negozi chiudono dalle 13:00 alle 16:00, che si chieda “permesso” quando si entra a casa di qualcuno etc.
Nei libri di testo, normalmente, gli elementi culturali vengono introdotti nelle modalità che ora saranno prese in esame.
1.1 Aree tematiche
Ogni capitolo ha un tema, attraverso il quale vengono presentati vocabolario e grammatica. I temi sono quasi sempre gli stessi nei diversi manuali: la famiglia (usato, generalmente, per introdurre i possessivi), la routine quotidiana (utilizzata per i riflessivi), i pasti, le feste (spesso associate al racconto all’imperfetto), lo sport, i passatempi, le vacanze, i viaggi, la scuola e l’università (per il futuro), il mondo del lavoro, sogni e desideri (condizionale), il mondo contemporaneo, la politica (per esprimere opinioni personali e concetti astratti).
La grafica delle pagine introduttive del capitolo di Percorsi sul tema delle feste e delle tradizioni, ad esempio, introduce immediatamente una serie di elementi culturali: il carnevale, l’epifania e la figura della Befana, la mimosa: tutte peculiarità italiane poco note all’estero.




1.2 Approfondimenti sul vocabolario
Tramite vocabolario ed approfondimenti su modi di dire, proverbi, espressioni idiomatiche. Anche Piazza, come Percorsi, dedica un capitolo a feste e tradizioni, mentre la sezione di vocabolario permette un ulteriore approfondimento culturale. La lunga lista, infatti, permette di distinguere tra feste religiose, particolarmente numerose in Italia rispetto ad altri paesi, ricorrenze civili (anniversari di fatti storici) e popolari (sagre, fiere, festival storici), e di le attività che vi si svolgono (fare regali, fare gli auguri, brindare etc.). Percorsi all’inizio del capitolo dedicato alla famiglia, accosta il lessico dei rapporti di parentela all’albero genealogico dei Medici (tra l’altro protagonisti di una serie televisiva alquanto popolare fra i giovani anglofoni), aggiungendo così un riferimento alla cultura “alta”.








1.3 Box culturali
Attraverso box culturali (“Lo sai che…?”, “Nota culturale” etc.), trafiletti o brevi paragrafi dedicati a un particolare elemento culturale. Ecco ad esempio una nota culturale di Immagina sul significato della mimosa e una di Sentieri sul Carnevale di Venezia.








1.4 Confronti interculturali
Tramite confronto interculturale: Piazza approfondisce la discussione sulle feste esplorando la relazione fra Carnevale e Halloween con un breve paragrafo e un’attività di confronto fra culture.
1.5 Materiali autentici
Quasi tutti i manuali hanno una sezione video con interviste a italiani che spiegano le loro abitudini. Alcuni testi offrono veri e propri film. Ogni capitolo di Immagina, ad esempio, è organizzato attorno a un cortometraggio, attraverso il quale vengono introdotti vocabolario, grammatica e attività di produzione orale e scritta. Il tema della famiglia, ad esempio, è affrontato attraverso l’analisi di Dove dormono gli aerei (di Alessio Maria Federici, 2004) e Rischio d’impresa (di Francesco Brandi, con Ottavia Piccolo, 2005).
Quasi tutti i manuali L2 hanno poi, almeno per i capitoli più avanzati, un certo numero di testi autentici: testi di canzoni, articoli di giornale, poesie, stralci di racconti o romanzi, che permettono qualche incursione nella letteratura e nella storia italiane.
Parliamo Italiano opta per un approccio coraggioso (considerando che si tratta di apprendenti stranieri), inserendo fin dai primissimi capitoli testi letterari autentici. Inizia con pochi versi tratti da Italia mia di Petrarca (RVF, CXXVIII), alcune righe di Cuore, un breve estratto da Pinocchio, un estratto da Marcovaldo di Calvino, Soldati di Ungaretti, per arrivare poi, nei capitoli più avanzati, a letture più estese tratte dai Promessi sposi di Manzoni, Le piccole virtù di Ginzburg, Canne al vento di Deledda, Cristo si è fermato a Eboli di Levi, addirittura alcuni versi del terzo canto dell’Inferno di Dante.
Sentieri utilizza per lo più letture brevi, ma inserisce testi letterari negli ultimi capitoli, annoverando Inferno III, un estratto da I due fratelli di Deledda e L’Istante di Stefano Benni.
Percorsi utilizza una poesia di Rodari e tre racconti, rispettivamente di Goffredo Parise, Dino Buzzati e Luigi Fontanella. Immagina opta in generale per testi di maggiori dimensioni (si veda il punto successivo) utilizza infatti ben 10 racconti autentici: Salvatore Fiume, Il supplente; Claudio Gianini, La mamma e il bambino; Stefano Benni, La chitarra magica; Dacia Maraini, Il viaggiatore dalla voce profonda; Elsa Morante, L’innocenza; Dario Fo, Il problema dei vecchi; Emilio Salgari, Le meraviglie del Duemila; Dino Buzzati, La parola proibita; Natalia Ginzburg, Lui e io; Italo Calvino, L’avventura di due sposi.
1.6 Letture
La maggior parte dei testi presi in esame cerca di raccontare l’Italia anche attraverso la sua la geografia, con brevi paragrafi o immagini e didascalie.
Il manuale Immagina, oltre ai testi autentici, offre letture più specifiche su una varietà di temi geografici, come le principali città italiane (Roma, Milano, Trieste, ad esempio).
2. Qual è, dunque, l’immagine dell’Italia e degli italiani che emerge dalle sezioni di cultura dei testi di lingua italiana per stranieri?
2.1 Gli italiani, immagini dell’eccellenza
Piazza accompagna il vocabolario delle professioni con una carrellata di premi Nobel italiani: Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Luigi Pirandello, Giulio Natta, Maria Montessori, Ernesto Moneta, Rita Levi Montalcini, Franco Modigliani.
Sentieri inserisce nelle sezioni culturali di ogni capitolo la biografia di un personaggio italiano, spaziando dai ritratti più canonici, come quello di Dante, a nomi illustri delle scienze e della tecnologia come Fabiola Giannotti e Paolo Nespoli, eccellenze dello sport, come Valentina Vezzali, senza dimenticare nomi noti della televisione e della rete, come Antonino Cannavacciuolo e Chiara Ferragni.
Immancabile un passaggio per le eccellenze gastronomiche e il “made in Italy” (moda, design, automobili), per il patrimonio artistico e quello naturalistico, introdotte dalle sezioni di geografia, sulle quali non è necessario soffermarsi qui.
2.2 La famiglia un elemento immancabile nel descrivere l”italianità”
Alcuni dati interessanti sull’immagine di Italia e italiani emergono dai capitoli e dagli approfondimenti su famiglia e società.
L’onnipresente capitolo sulla famiglia, infatti, non manca di dare conto dei cambiamenti sociali avvenuti negli anni, smontando, ad esempio, lo stereotipo della famiglia numerosa, vivo nell’immaginario a stelle e strisce, influenzato soprattutto dalla cultura italoamericana (argomento che meriterebbe una trattazione a parte).
Dice Sentieri:
La tipica famiglia italiana che vendiamo nei film degli anni ’40 e ’50 è di solito numerosa: un padre, una madre, molti bambini e a volte persino un nonno. Oggi la famiglia italiana è ancora così? Non esattamente. Negli ultimi anni in Italia ci sono state molte trasformazioni sociali. Il matrimonio non è più un evento fondamentale per tutti gli italiani; ci sono coppie sposate e coppie non sposate. Le coppie con figli hanno generalmente un solo figlio, e ci sono sempre più coppie senza bambini. Il divorzio e la separazione sono molto comuni e perciò ci sono sempre più famiglie composte da un solo genitore con figli. La famiglia italiana è differente da quella americana. Per esempio, in Italia i figli vivono spesso con i genitori fino a quando decidono di avere una famiglia propria. Quando succede in parte perché i giovani non hanno bisogno di cambiare casa per frequentare l’università e in parte perché spesso è difficile trovare un lavoro immediatamente dopo l’università e i giovani laureati non riescono a mantenersi. Tutti questi fattori hanno trasformato il volto della famiglia contemporanea.
In Percorsi, a proposito della famiglia leggiamo:
La famiglia italiana non è più patriarcale come in passato. Le donne hanno raggiunto la completa uguaglianza sociale e non si dedicano solo alla casa. Il numero dei figli diminuisce. Cresce il numero di single e sono in continuo aumento le separazioni e i divorzi. Molti fattori sociali ed economici sono responsabili per questi cambiamenti. Anche la struttura della famiglia è cambiata e nuovi tipi di nuclei familiari sono emersi. Oggi è sempre più comune trovare famiglie con un solo genitore, con genitori che non sono sposati, o “famiglie ricostituite”, cioè famiglie dove uno dei genitori è divorziato. La famiglia però occupa sempre un posto fondamentale nella società italiana. I figli restano in casa più a lungo che nei altri paesi dell’Unione Europea, spesso fino oltre i trent’anni, per motivi economici ma anche affettivi. Spesso i figli sposati vivono vicino ai genitori, a volte nello stesso palazzo, e i nonni passano molto tempo con i nipoti. Genitori, figli, nonni, zii e cugini si riuniscono spesso e si aiutano sempre quando c’è bisogno.
2.3 Maschi italiani, che mammoni
In realtà, questi manuali cercano di andare oltre lo stereotipo del “mammone” e puntano a spiegare il fenomeno con dati scientifici e fattori economici, sociali e culturali, al fine di stimolare la discussione interculturale.
Percorsi spiega che:
Secondo i dati dell’Istat, il 60 percento dei giovani italiani tra i 18 e i 34 anni vive con almeno un genitore. E sembra che siano più gli uomini che le donne […]. [Un po’ per] la difficoltà di trovare un lavoro stabile che paghi bene. È anche sempre più difficile trovare una casa a un prezzo accessibile […] però, molti giovani vivono in famiglia perché ci stanno bene.
Immagina, che all’argomento dedica una lettura, espone dati Istat, studi sociologici, fattori culturali:
Spesso questo si attribuisce alla disoccupazione e ai prezzi molto alti delle abitazioni […] ma in realtà […] si tratta […] anche di tradizioni culturali. Alcuni sociologi pensano che questo fenomeno sia il risultato di una società consumista: restando a casa i giovani […] possono mettere da parte lo stipendio per potere un giorno comprare un appartamento […]. Con la disoccupazione e la mancanza di alloggi, molti giovani italiani non hanno i mezzi finanziari per andare a vivere da soli. I dati indicano che il fenomeno è prevalente tra i figli maschi. Quali sono le conseguenze del mammismo sulla società italiana? La convivenza con un marito mammone […] può essere molto difficile. Alcuni ricercatori attribuiscono la crescita dei divorzi in Italia al progressivo aumento dei mammoni […]. E poi ci sono le questioni più difficili da capire: si può diventare adulti senza separarsi dai genitori? Si può formare un’identità individuale senza essere indipendenti? La riluttanza a tagliare il cordone ombelicale può portare a rimandare le scelte importanti della vita, inclusa quella di diventare genitori, una categoria in diminuzione nella penisola.
2.4 Un’Italia ecologica
Qual è dunque l’immagine dell’Italia che emerge dalle sezioni di cultura dei manuali di italiano per stranieri più diffusi in America?
Quella dell’Italia come la patria di Milano, Firenze, Venezia, dell’arte di Michelangelo, di Dante, Pirandello, Grazia Deledda, delle eccellenze gastronomiche e manifatturiere, come è giusto che sia.
Ma emerge anche un’immagine dell’Italia come paese attento alla questione ecologica, in cui, ad esempio, la raccolta differenziata (pratica non molto diffusa oltreocenano) è praticata e obbligatoria.
2.5 Un’Italia non discriminante
Nei libri di testo di italiano per stranieri che utilizzano testi letterari le autrici sono rappresentate quanto gli autori (tendenza sconosciuta all’accademia italiana, altro tema che merita una trattazione separata).
Quella che emerge dai libri di testo di Italiano per stranieri è l’immagine di un’Italia moderna, aperta, multietnica. Un’Italia, ad esempio, in cui al pronto soccorso c’è una dottoressa di colore:
Quella raccontata nei manuali di Italiano L2, è un’Italia in cui il calcio non è solo uno sport da maschi e le faccende domestiche non le fanno solo le femmine:
Un’Italia in cui una donna può essere scienziata, camionista o elettricista (o un uomo estetista, visto che le parole in -ista sono sia maschili che femminili).
Un’Italia che sa confrontare le migrazioni di oggi con quelle di ieri:
Un’Italia in cui i giovani scendono in piazza per chiedere diritti, hanno amici migranti e sono ben consapevoli che ieri gli emigranti erano i nostri nonni:
Karim e Annamaria sono in Piazza Duomo durante una manifestazione di solidarietà per gli immigrati. Annamaria: […] Immagino che sia difficile lasciare la propria terra. Anche mio nonno era un emigrante. Credo che avesse solo diciassette anni quando lasciò l’Italia per andare in America. Karim: […] Sì, è difficile emigrare ma io non vedo l’ora di ricevere la cittadinanza italiana.
In conclusione, i libri di testo raccontano un’Italia che noi italiani per primi dovremmo imparare a vedere, conoscere e riconoscere, perché è un’Italia molto più bella di quella che pensiamo e che merita davvero di essere raccontata.
Fine dell’articolo
Autrice: Marianna Orsi
Revisione e cura: Alessandro Ardigò, Mario Taccone
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