
Questo articolo è la traduzione italiana dell’originale inglese “The new normal. A case for circular Hybrid Learning” scritto da Tania Convertini e pubblicato su RadiciDigitali.eu il 10 luglio 2020.
Ringraziamo Marianna Orsi per la traduzione.
Per leggere l’originale inglese clicca qui.
1. La nuova normalità in aula
Mentre alcuni atenei e alcune scuole annunciano i loro programmi per le aperture autunnali, altri stanno ancora discutendo i possibili scenari. Tutti ci chiediamo cosa sarà dell’insegnamento e dell’apprendimento in un’aula nell’anno della pandemia del Coronavirus. Alcuni scenari proposti in Europa e negli Stati Uniti prevedono un modello didattico ibrido che combina lezioni in presenza e da remoto in varie forme e combinazioni. Dai vari livelli del modello HyFlex, all’idea di offrire lezioni face-to-face (F2F) e moduli online a diversi gruppi di studenti, l’obiettivo è sempre quello di fornire un insegnamento di qualità riducendo il numero di studenti in classe. Per chi non avesse familiarità con il termine, HyFlex indica una combinazione di modalità ibrida (HYbrid) e flessibile (FLEXible). I corsi ibridi flessibili combinano interazioni sincroniche online e attività in presenza in un singolo corso “ibrido”, offrendo agli studenti la possibilità e la “flessibilità” di scegliere quando e come partecipare all’uno o all’altro formato (su questo si veda B. Beatty, 2010). Se è vero che la maggior parte dei corsi era già diventato ibrido quando abbiamo iniziato a usare i learning management systems (LSM) ‘piattaforme di e-learning’, blog e forum di discussione, collocando parte dell’apprendimento al di fuori del tradizionale percorso sincrono, ci troviamo ora a esplorare un modello ibrido differente e con esso nuove sfide pedagogiche, tra cui, non ultime, le questioni di accessibilità, inclusione, ed equità. Dovremo quindi pensare in modo creativo e utilizzare competenze nuove per restare fedeli alle nostre convinzioni pedagogiche e continuare a fornire una didattica attentamente pensata e centrata sullo studente.
Quando pensiamo a come combinare l’interazione F2F con quella online nell’era del Covid-19, dobbiamo per prima cosa riconoscere che ogni attività in presenza sarà significativamente diversa da quelle che abbiamo vissuto finora. Molte delle strategie di apprendimento attivo utilizzate in passato dovranno essere riviste e ridefinite nella nuova normalità del distanziamento sociale, dei dispositivi di protezione individuale e del generale senso di timore generato dalla condivisione degli spazi. L’uso didattico di strumenti di sondaggio, lavagne virtuali (collaborative whiteboard), google documents, e slides condivise, su cui gli studenti possono lavorare in gruppo, potrebbero sostituire la scena dell’aula fisica a noi conosciuta per ottemperare alle norme vigenti senza interrompere l’apprendimento.




2. Comunicazione e apprendimento circolare
Il modello qui proposto prevede la possibilità di combinare la attività didattiche F2F (in qualunque forma siano offerte) e l’istruzione online, massimizzando le interazioni tra gruppi di studenti in presenza e collegati da remoto, e quelle tra studenti e docente, pensando in modo innovativo oltre i limiti abituali. Si vuole infatti proporre un modello di apprendimento ibrido circolare in grado di consolidare i molteplici ruoli e prospettive di studenti e docenti che operano in tali ambienti di apprendimento ibrido. Promuovere la comunicazione circolare in una classe ibrida, riconoscendo la profonda complessità di una didattica che richiede una riflessione costante, può aiutare a superare una visione dell’insegnamento come trasferimento unidirezionale di contenuti. La lezione frontale, infatti, ha mostrato i suoi limiti ben prima della transizione forzata all’insegnamento a distanza causata dal Covid-19.
Didattica e apprendimento si sviluppano attraverso la comunicazione; la codifica e decodifica di messaggi sono processi alla base dell’acquisizione di conoscenze, soprattutto attraverso un impegno attivo. Quando insegniamo, possiamo utilizzare il modello di trasmissione frontale, che vede la comunicazione come un “oggetto” (il contenuto che deve essere svolto, trasmesso e ricevuto durante la lezione, per esempio), o possiamo optare per uno stile più interattivo, che vede la comunicazione come uno scambio dinamico di informazioni. In questo ultimo caso, i messaggi (e il contenuto didattico che portano) si muoveranno in entrambe le direzioni; i trasmettitori e i riceventi si troveranno a codificare e decodificare, ricoprendo, più o meno intenzionalmente, diversi ruoli. Infine, e questa è l’argomentazione principale a favore dell’apprendimento ibrido circolare, possiamo pensare alla comunicazione come un’esperienza interattiva e circolare integrata nelle nostre realtà sociali (per un approfondimento su questi temi si veda Douglass and Alcorn, 2017). L’obiettivo, in questo caso, non sarà solamente uno scambio di messaggi. Si tratterà invece di una realtà costruita attraverso un processo di formazione e discussione di nuove idee. Questo modello didattico non sarà solo interattivo; darà anche spazio a un cambiamento di prospettiva, incoraggiando il pensiero critico, il coinvolgimento attivo e offrendo nuove opportunità di riflessione. L’apprendimento ibrido circolare richiede pianificazione e creatività; richiede al/alla docente una presenza costante e consapevole della situazione in continua evoluzione e transizione. Richiede consapevolezza delle possibili sfide e delle condizioni non sempre ideali e la responsabilità di programmare e presentare la miglior esperienza didattica possibile.




3. Introduzione alla Cultura italiana – Dal “F2F” all’ibrido
Per descrivere la mia idea di insegnamento ibrido circolare e le sue potenziali applicazioni, utilizzerò come esempio il corso che terrò nell’autunno 2020 – ITA14: Introduction to Italian Culture – riflettendo su come può essere riprogettato per passare dalla modalità F2F a quella ibrida. Non è certo che sarà possibile adottare il modello ibrido circolare nella sua interezza, viste le numerose incognite sull’organizzazione del semestre autunnale ancora in corso durante la stesura di questo articolo. Il corso servirà comunque come esempio e modello trasferibile. ITA14, che è una novità nel curriculum del dipartimento, è stato offerto solo una volta finora, e ci si aspettano tra le venti e le venticinque iscrizioni. È un corso introduttivo con obiettivi ambiziosi e un approccio interdisciplinare che spazia tra studi culturali, sociologia, storia, economia, linguistica e antropologia. Una serie di attività partecipative e sessioni di discussione guideranno le studentesse e gli studenti nella lettura critica e nella discussione di testi e prodotti culturali, guidandoli a comprendere l’impatto globale della produzione culturale italiana attraverso il tempo e lo spazio. Prima di immergersi nell’esplorazione della cultura italiana, le alunne e gli alunni acquisiranno familiarità con gli strumenti necessari a definire e discutere i fenomeni culturali e i processi interculturali. Il blog, il QQTP (Question,Quote, Talking Point, ‘Domanda, Citazione, Punto di Discussione) e le discussioni guidate in gruppo forniranno alle/agli studenti molteplici opportunità di affinare le loro competenze di analisi critica e di costruire una nuova e personale conoscenza dell’Italia. Il QQTP è un compito che richiede ai/alle partecipanti di pubblicare su una piattaforma di discussione di classe, una domanda, una citazione dalla lettura assegnata e tre punti per la discussione che saranno poi elaborati durante la conversazione in classe. Periodicamente ogni partecipante dovrà anche rispondere ai post dei colleghi e delle colleghe; il modello QQTP sarà alla base della struttura della lezione attraverso attività di gruppo che proporranno temi e domande sollevate dagli studenti stessi.
Nelle autovalutazioni dei/delle partecipanti dello scorso anno, si legge: “Il corso mi ha sfidato a pensare in maniera differente. Ho dovuto fare ricerca e applicare diversi paradigmi, e ascoltare altri punti di vista è stato di fondamentale importanza per la mia crescita intellettuale. Ho imparato molto, da tutti, in classe, durante le attività e le discussioni, e ho trovato molti nuovi amici che altrimenti non avrei incontrato”. Un altro commento osserva: “il mio aspetto preferito del corso è stato ascoltare e confrontarmi con le idee altrui. In generale, la varietà di metodi didattici, diversamente dalla singola metodologia spesso usata in altri corsi, ha richiesto la padronanza di diverse competenze e la necessità di prestare costante attenzione alle altre persone”. Un’altra osservazione nota: “Il progetto di cultura materiale mi ha sollecitato a pensare alla cultura in maniera differente e ho sviluppato abilità che saranno essenziali per il mio ultimo anno a Dartmouth e nella mia carriera”. Le competenze che le studentesse e gli studenti hanno maturato durante il corso, le conoscenze che hanno costruito, la crescita intellettuale che hanno ottenuto, perfino i rapporti di amicizia che hanno formato, tutto è avvenuto grazie alla discussione, allo scambio di idee, al dibattito e all’interazione sociale tra pari e con la docente.
Il formato F2F del corso, mi ha offerto la possibilità di facilitare le attività di gruppo e le discussioni e di guidare le alunne e gli alunni attraverso dibattiti, spesso non pianificati, camminando tra di loro in classe o unendomi ai loro piccoli gruppi di lavoro. Ho potuto cogliere dai linguaggi del corpo le loro risposte alla discussione, smorzare possibili tensioni sorte tra studenti o gruppi o trovare per esse il miglior utilizzo didattico. Ho potuto percepire confusione, dissenso o persino noia, e riorientare il mio insegnamento di conseguenza. Ho potuto chiedere alle studentesse e agli studenti di assumere diversi punti di vista interpretandoli attraverso attività performative. Mi è stato possibile invitare le alunne e gli alunni a riconsiderare i loro preconcetti sulla cultura italiana attraverso l’analisi di oggetti materiali – oggetti fisici portati in classe per la discussione collettiva. Tutti abbiamo avuto l’opportunità di socializzare, in un ambiente informale e prendendo parte a vivaci dibattiti. Tutto questo ha caratterizzato fortemente la prima versione del corso, e ha contribuito a creare un’atmosfera di apprendimento attivo e positivo attraverso la pedagogia esperienziale.
Il trasferimento di ITA14 dal formato F2F a quello ibrido fa sorgere il problema di come conservare la circolarità della comunicazione, l’immediatezza e l’efficacia della didattica attiva e in presenza. È possibile trasferire in modalità ibrida il coinvolgimento, la motivazione e l’atmosfera positiva che gli studenti e le studentesse vivono in uno spazio condiviso di apprendimento? E come possiamo mettere in atto efficacemente la pedagogia dell’apprendimento attivo e le pratiche di riflessione condivisa, assicurandoci che ogni partecipante riceva le stesse opportunità di coinvolgimento con i materiali didattici? La sezione successiva del saggio offre al lettore l’opportunità di esplorare la versione ibrida del corso dal punto di vista dello studente.
3.1 Il corso ibrido dalla prospettiva dello studente
Immaginate di essere uno/una studente che partecipa a ITA14 Introduzione alla Cultura Italiana, riprogrammato in formato ibrido circolare. Potrete partecipare in due modi: F2F o da remoto, con accesso a molte delle attività offerte nella versione precedente del corso, traendo però il massimo dalla ricchezza e dalla varietà offerte dal formato ibrido. L’apprendimento non è solo un’esperienza cognitiva, comprende anche azioni sociali e collaborative e pratiche di riflessione. Grazie a una serie di attività sincrone e asincrone guidate, scoprirete e creerete nuovi contenuti culturali. Attraverso le interazioni con la classe, a livello individuale, attraverso il lavoro di gruppo e le discussioni facilitate, potrete affinare le vostre capacità di pensiero critico e creativo, partecipare a ricerche e alla creazione di contenuti, indipendentemente dalla partecipazione da remoto o in presenza.
Le lezioni in presenza avranno modalità di interazione intrinsecamente differenti da quelle delle lezioni online. Per questa ragione chi partecipa di persona (PS) e chi segue da remoto (RS) avrà master classes separate. Gli/le studenti in presenza beneficeranno dalla dimensione fisica dell’interazione e della comunicazione, che nonostante i cambiamenti imposti dalla pandemia di Covid-19, consentirà ancora la percezione condivisa di spazio, ascolto, vista, e tutti gli elementi essenziali per la comunicazione e l’apprendimento. Gli alunni e le alunne collegati da remoto non potranno usufruire dell’elemento di condivisione fisica, ma trarranno vantaggio dalla possibilità di connettersi da casa e potranno accedere a una esperienza mediata digitalmente, con maggiore flessibilità e più tempo per la riflessione che è parte integrante di questa struttura.
3.2 Componenti del corso
Alcune parti del corso si svolgeranno in modalità sincrona, altre saranno invece asincrone. Ciò vi consentirà un certo grado di autonomia nella gestione del tempo senza rinunciare al contatto e all’interazione con la classe, essenziali per l’apprendimento.
Componenti sincrone | Una masterclass a settimana (F2F e online) - si vedano sotto i dettagli Un incontro di gruppo a settimana che includerà sia partecipanti in presenza (PS) che online (RS) Un incontro collettivo con un ospite esterno ogni due settimane (in media) |
Componenti asincrone | Flipped classroom o Lezione capovolta, contenente letture e video QQTP e commenti a QQTP Contributi sulla piattaforma di discussione di classe Blog culturale Esame di metà corso Mini video (discussione di video culturali) Presentazione finale di cultura materiale con mostra virtuale. Feedback e commenti alla presentazione Auto-riflessione, auto-valutazione, saggio riflessivo finale |
3.3 Componenti sincrone
Gli elementi sincroni e asincroni del corso saranno in stretta interrelazione e si completeranno o a vicenda. Gli incontri sincroni non supereranno la durata di un’ora, anche in considerazione del fatto che la comunicazione via Zoom e altre forme di web-conferenza ha un diverso tipo di impatto sul nostro cervello e richiede un tipo di attenzione interamente differente.
Le masterclasses, i gruppi e le sessioni con gli ospiti rappresenteranno un’ottima opportunità per creare una comunità e trovare un’applicazione per i contenuti e le idee sviluppate attraverso le attività asincrone.
Lezioni: la classe si incontrerà tre volte a settimana (per esempio mar-mer-gio) più un incontro collettivo ogni due settimane in un giorno da stabilire. Il martedì o il giovedì a settimane alternate, gli studenti in presenza e gli studenti da remoto si incontreranno con l’insegnante (una volta a settimana) per la masterclass. Il mercoledì, la classe si dividerà in piccoli gruppi, e ogni gruppo includerà una rappresentanza di studenti che frequentano in presenza e di studenti che seguono da remoto. Tutti gli incontri avranno la durata di un’ora.
Masterclass – F2F e online: è facile immaginare che l’insegnamento in presenza ci proporrà nuove sfide. Dal distanziamento sociale, all’ accresciuta necessità di sanificare le superfici, alla limitazione del contatto fisico, possiamo prevedere un generale cambiamento della maggior parte delle pratiche di apprendimento che abbiamo interiorizzato.
Cosa succederà nelle masterclasses? Gli studenti F2F dovranno acquisire familiarità con gli strumenti tecnologici che aiutano a migliorare l’apprendimento in piccoli gruppi in presenza. Se seguite il corso in modalità remota userete una piattaforma di conferenza online, come Zoom, accessibile a tutti. Il focus della lezione cambierà a seconda dell’argomento della masterclass del martedì o del giovedì. L’incontro del martedì si concentrerà su una prima discussione del materiale, permettendo al gruppo di esaminare il contenuto culturale introdotto nella flipped lecture (lezione capovolta) e nelle letture, attraverso l’analisi approfondita e il dibattito. Gli incontri del giovedì offriranno l’opportunità di analizzare e approfondire i materiali dopo aver incontrato gli altri studenti e studentesse in piccoli gruppi e aver discusso idee e opinioni sugli argomenti settimanali. I/le partecipanti della masterclass del martedì avranno la responsabilità di facilitare la discussione e inviare al gruppo le domande prima dell’incontro. I partecipanti alla masterclass del giovedì aggiungeranno commenti alla discussione su Canvas (la piattaforma di discussione di classe ndt) rispondendo alle QQTP di altri/e partecipanti e incorporando le nuove conoscenze acquisite.
Incontri a piccoli gruppi: tutti i mercoledì, vi incontrerete a piccoli gruppi che comprenderanno sia studenti F2F che studenti online e sarete interamente responsabili dell’organizzazione e conduzione degli incontri. In particolare, quando seguirete la lezione del martedì sarà vostra responsabilità facilitare la discussione e stendere una relazione. Nessun/a docente o assistente parteciperà al lavoro di gruppo, che sarà interamente responsabilità degli/delle studenti. Cosa succede esattamente durante gli incontri a piccoli gruppi? Le idee prendono forma. Gli/le studenti che partecipano in presenza condivideranno con quelli/e che seguono in remoto ciò che è stato discusso durante la lezione del martedì e ciò che hanno appreso dall’insegnante e da altri/e. Le vostre domande e i QQTP avranno un ruolo centrale e vi offriranno l’opportunità di analizzare, commentare e rivalutare i temi culturali studiati. Pensate agli incontri di gruppo come appuntamenti informali davanti a un caffè, come alla possibilità concreta di immergervi in un argomento di discussione da diverse prospettive migliorando continuamente la vostra conoscenza. Un buon incontro di gruppo sarà un momento di arricchimento per tutti. Offrirà agli studenti che seguono in modalità F2F la possibilità di consolidare le loro conoscenze e di condividerle con altri. Gli studenti che seguono in modalità remota saranno esposti a una quantità di idee e spunti di riflessione da condividere con il/la docente durante le lezioni del giovedì. Gli incontri di gruppo sono una via per raggiungere un livello approfondito di apprendimento collaborativo e circolare.
Incontri collettivi con ospiti esterni: ogni due settimane chiuderemo il circolo attraverso un incontro collettivo sincrono e remoto. Affronteremo questioni chiave idee e possibili connessioni con ospiti speciali che potranno aggiungere ulteriori elementi culturali.
3.3 Componenti asincrone
Le componenti asincrone rappresenteranno l’ossatura del corso. Questa è la parte del corso che vi permetterà di preparare, riflettere, e costruire la vostra personale idea di cultura nonché offrire e ricevere feedback. Si costituirà come uno spazio di crescita autonoma, di collaborazione, comunicazione e interazione.
Lezioni rovesciate, video e letture. Il corso avrà una struttura capovolta (flipped classroom) che vi permetterà di esplorare nuovi temi con un approccio multimediale prima di ogni lezione. All’inizio di ogni unità avrete tutti accesso a mini-lezioni preregistrate, materiali video e letture. Le lezioni rovesciate comprenderanno suggerimenti per attività e compiti da completare prima dell’incontro (F2F o remoto) che faciliteranno la comprensione del materiale esplorando al contempo connessioni multidisciplinari. Le lezioni e gli incontri di facilitazione verranno usati per immergersi nella materia attraverso l’apprendimento attivo e la discussione.
Il nucleo del corso (QQTP, discussione e blog): dopo aver esaminato le video lezioni e le letture, condividerete i vostri QQTP sulla pagina di discussione della classe. Ci assicureremo di incorporare le vostre domande e citazioni negli incontri di classe, così che le vostre osservazioni diventino parte integrante della lezione. Gli alunni e le alunne che hanno frequentato la precedente versione del corso hanno riconosciuto all’unanimità il beneficio dato dal leggere, commentare e reagire alle idee altrui, considerandola una preziosa opportunità di migliorare la comprensione dei materiali da diverse prospettive. Questo compito, insieme ad altri, come il blog culturale, i video-saggi, le relazioni degli incontri di gruppo, formano quello che considero il nucleo del corso. Attraverso la riflessione guidata, nuove idee e scambi intellettuali sono stimolati a prendere forma organicamente, indipendentemente dalla modalità in cui si frequenta il corso (F2F o online).. Ogni singolo contributo e commento riceverà un feedback, dal/la docente, dai compagni e dalle compagne di classe. Questa è la ragione per cui sarà fondamentale per tutti e tutte imparare a offrire e ricevere commenti aperti e costruttivi, così che la pratica del feedback tra pari possa essere una continua opportunità di crescita.




4. La seconda settimana – quando il corso prende il via
Abbiamo completato La prima settimana. Avete condiviso una presentazione video di un minuto per fare conoscenza, guardato e commentato le presentazioni altrui lasciando un commento e un messaggio di benvenuto. Adesso il corso può cominciare, a partire dai primi elementi di analisi culturale già elaborati. Durante la prima settimana sono stati introdotti gli strumenti per la discussione a tema culturale (non unicamente di cultura italiana) e ognuno ha familiarizzato con le teorie di comunicazione interculturale e con le discipline che aiuteranno ad analizzare le questioni culturali affrontate nel corso. La seconda settimana prevede, per le lezioni rovesciate, la visione del film Italy: Love it or Leave it, la lettura di articoli e saggi sulla formazione dell’identità italiana da varie prospettive (religione, famiglia e lingua) e la condivisione dei QQTP prima del martedì. Chi segue la masterclass del martedì, dovrà essere preparato a organizzare e condurre gli incontri di gruppo. Il corso è degli studenti e delle studentesse. Ognuno di voi dovrà assumere un ruolo attivo nel corso e imparare dagli altri.
5. Speranza in tempi di incertezza
Questo modello vuole proporre un’idea di speranza. La speranza che, a prescindere dalle molte sfide e incertezze, possiamo continuare a sperimentare e a essere creativi, che possiamo trasformare il distanziamento, le mascherine e qualsiasi altro ostacolo in un’opportunità per tutelare e rispettare il dialogo e la comunicazione positiva in classe. Nel rispondere a questa emergenza dobbiamo continuare a domandarci dove stiamo andando come educatori e perché, e quali sono i valori che ci sostengono nel processo. È la coerenza del nostro intervento che renderà (o meno), in questi tempi senza precedenti, l’esperienza educativa dei nostri studenti e studentesse degna di questo nome. In apertura di questo saggio ho parlato di comunicazione circolare e transazionale. Voglio concludere aspirando a valori pedagogici alti per il mio corso autunnale – ibrido o no che sia – pensandolo a un luogo di trasformazione e crescita. In La pedagogia degli oppressi, Paulo Freire ci ricorda che il dialogo è al centro del rapporto educativo. “Senza dialogo, non c’è comunicazione, e senza comunicazione non ci può essere vera educazione… il dialogo non può ridursi all’atto del ‘depositare’ le idee di una persona in un’altra, né può diventare il semplice scambio di idee da consumare” (2018, pp. 97-8).
Fine
OPERE CITATE:
- B. Beatty, Teaching a Hybrid Flexible Course, in Hybrid-Flexible Course Design, EdTech, 2010 (https://edtechbooks.org/hyflex/teaching_hyflex).
- F. Douglass and H. Alcorn, The Omnipotent Presence and Power of Teacher-Student Transactional Communication
- Relationships in the Classroom, New York, Springer, 2017.
- P. Freire, Pedagogy of the Oppressed, New York, Bloomsbury Academic, 2018.
LEGENDA DEL GRAFICO:
INS insegnante
PS Studenti presenti
RS Studenti da remoto
QQTP: Question, Quote, Talking Points: domanda, citazione, punti per la discussione
L’ordine degli incontri si alterna settimanalmente per permettere sia a PS che a RS di ricoprire il ruolo di facilitatori
Blog di classe
QQTP
Discussione
Ciclo di feedback
Periodici incontri collettivi da remoto con ospiti esterni
Tutti gli studenti inviano i loro QQTP. Lezione rovesciata con video-lezione e letture. Lezione (masterclass) in presenza. INS e PS discutono le letture e la video-lezione Incontro di facilitazione a piccoli gruppi (gli studenti stabiliscono orario e piattaforma) PS e RS si riuniscono per discutere letture e lezioni. PS facilitano la discussione condividendo le loro conoscenze e quanto appreso durante la lezione in presenza Lezione (masterclass) online. INS e RS discutono letture e incontri di facilitazione
Autrice: Tania Convertini
tania.convertini@dartmouth.edu
Traduzione: Marianna Orsi
Revisione: Alessandro Ardigò
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